Se su un veicolo si avvertono rumori di tintinnio o sfregamento durante la guida e i conducenti percepiscono un calo di potenza del motore, questi fenomeni potrebbero essere dovuti a danni da corpo estraneo del turbocompressore.
Con “corpo estraneo” s’intende qualsiasi oggetto che entra nel turbocompressore, passando per gli ingressi di aria o scarico. Quando un corpo estraneo entra nel turbocompressore, ne risentiranno le sue prestazioni, comportando potenzialmente danni notevoli. Nicola Farimbella di G.R.R Motori, Centro di Assistenza Autorizzato Melett, illustra i diversi motivi che si celano dietro questo fenomeno e spiega i segni da ricercare e le metodologie per prevenirlo.
“Per i tecnici, è essenziale prestare particolare attenzione alle condizioni degli altri componenti all’interno del veicolo, al fine di attenuare i rischi posti per il turbocompressore,” afferma Nicola.
“Svariati sono gli scenari che possono contribuire alla presenza di sostanze contaminanti nella mandata di aria del turbocompressore, tutti con effetti devastanti sulla longevità dell’impianto. Questi includono precedenti guasti del turbocompressore che hanno lasciato residui nell’impianto, detriti dei componenti del motore oppure corpuscoli rimasti nelle prese di aria nel corso di un regolare intervento di riparazione.”
Tra le cause dell’ingresso di corpi estranei rientrano anche flessibili difettosi o danneggiati del turbo, con conseguente ingresso inavvertito di piccole particelle in qualsiasi traferro nell’impianto.
Uno specialista in materia di riparazione dei turbocompressori, come un CAA Melett, potrà diagnosticare i danni da corpo estraneo, se sono presenti segni visibili sulla girante del compressore o della turbina, oppure segni di corrosione intorno all’ingresso del compressore e alle lame del kit geometria variabile.
Se s’individuano danni in corrispondenza della girante di turbina o turbocompressore, è indispensabile interrompere immediatamente l’utilizzo del turbocompressore, in quanto ne risentirà il bilanciamento del rotore, con possibile impatto sulla sua vita utile.
“Al fine di prevenire il guasto del turbo dovuto a danni da corpo estraneo, raccomandiamo ai tecnici di sostituire oppure pulire completamente i condotti di alimentazione in ogni circostanza, nonché appurare l’assenza di detriti prima d’installare un turbo sostitutivo,” spiega Nicola. Tutti i canali dell’aria devono essere privi di sostanze contaminanti e ostruzioni. Inoltre, è necessario controllare regolarmente i flessibili come parte integrante della manutenzione di routine del turbocompressore.
“I tecnici devono sempre impiegare il filtro dell’aria corretto, idoneo per il modello veicolo specifico, e sostituirlo regolarmente in osservanza delle raccomandazioni del costruttore. Proprio come nel caso dei condotti di alimentazione e dei canali dell’aria, in seguito a un guasto del turbocompressore, il filtro e le prese circostanti devono essere puliti al fine di eliminare eventuali detriti o frammenti che potrebbero arrecare danni al nuovo turbocompressore,” spiega Nicola.
Se si sospettano anomalie del turbocompressore, la rete Melett di specialisti altamente qualificati in materia di riparazioni dei turbocompressori può offrire un’ispezione del turbo e un servizio di diagnosi completi, volti a individuare la causa alla radice del guasto e prevenire ulteriori anomalie.
Distribuiti su tutto il territorio italiano, i CAA Melett s’impegnano a sostenere le officine indipendenti con riparazioni dei turbo della qualità più elevata, avvalendosi di componenti di qualità OE Melett.
Collaborando con la rete di CAA Melett, le officine possono avere la certezza che qualsiasi richiesta sia gestita all’insegna della rapidità e dell’efficienza dagli specialisti in materia di riparazione che dispongono della perizia tecnica volta a fornire una soluzione completa per i turbocompressori.
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